Canto della mia nudità (Milan 1912-Milan1938) Guardami: sono nuda. Dall’inquieto Languore della mia capigliatura Alla tensione snella del mio piede, Io sono tutta una magrezza acerba Inguainata in un color d’avorio. Guarda: pallida è la carne mia. Si direbbe che il sangue non vi scorra. Rosso non ne traspare. Solo un languido Palpito azzurro sfuma in mezzo al petto. Vedi ...
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